Valen.

Succede che a me il fantasy non fa sempre impazzire. Cioè, mi piace, ma devo avere davvero un buon motivo per leggere qualcosa di nuovo. Visione limitatissima e assolutamente blasfema... ma dopo "Il Signore degli Anelli" non è che senta proprio il bisogno di approfondire oltre. Mentre di noir ne leggerei a palate (e ne leggo a palate e addirittura ne lascio anche qualcuno a metà), di fantasy... beh. Ne leggo pochi.
Leggo i romanzi di Cecilia Randall e mi piacciono. Ho letto un po' del Trono di Spade e mi è piaciuto. Sto leggendo Patrignani e pure quello mi piace. Ma c'è sempre un buon motivo per superare la soglia base di diffidenza verso un genere che forse mi ha ubriacato un po' da ragazzo. Ok, sto parlando di me e non di quel manico infinito di Matteo Scalera. A parte che è di Parma (e nessuno è perfetto) Matteo è un amico di lunga data. Era il più figo del quartiere quando faceva le sue pin up super dinamiche e inchiostrate con segni netti e grafici. Era figo quando è sbarcato negli USA e adesso che ha sporcato e reso molto più sofferto il suo tratto è un figo assoluto. Ecco, questo è il "buon motivo" per leggere "Valen" delle Edizioni BD: un fantasy sporco, con un assunto chiaro alla base (pregio sconfinato!), capace di raccontare un mondo senza troppi spiegoni.

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