Contro alla rovescia Mytico! : Colui che sfidò gli dei (12)


Su questo numero e sui successivi ha pesato come un macigno la compressione dei tempi. L'anticipo per le ferie estive e qualche tentennamento editoriale hanno fatto sì che questi numeri intorno al 12 soffrissero di tempi di realizzazione veramente ristretti. A non saperlo non si nota particolarmente. Onore al merito a Vanessa Belardo che, credo, su questo numero, ha dato (sputato?) l'anima. Mito primigenio, quello di Prometeo, altamente simbolico (vogliamo dirlo? archetipico!) e di difficile resa drammatica. Il mito originale ha qualche buco di sceneggiatura (per forza, è un mito delle origini, mica una puntata di "Sherlock"!) e per ridargli una fisionomia riconoscibile abbiamo dovuto lavorare parecchio anche di scrittura. Quando dico "lavorare di scrittura" intendo qualcosa di simile alle lotte tra gli alci tra il sottoscritto, la pazientissima Monica Manzoni e il determinato Francesco Grizzaffi di RCS (giusto per riprendere lo spirito dei titoli di testa di ogni numero). Ogni numero è la mediazione tra le mie idee balzane (ehm... il mio lavoro sulle 'differenze'), l'attinenza al mito originale e la consistenza editoriale. Una mediazione a volte faticosa ma, credo, funzionale. Si poteva osare di più? Certo. Si poteva restare più aderenti al mito? Senz'altro. Abbiamo trovato la giusta quadratura tra i due elementi? Non lo so. Ma senz'altro anche in questo numero la nostra buona dose di creature fantastiche, divinità bizzose e splash page d'impatto l'abbiamo servita. Siamo riusciti anche a inventarci una plausibilissima Pandora \ Terminator che ci ha permesso di rimuovere la componente sessista del mito originale (chi ha detto "mela"?). Senza contare la cornice narrativa che anche qui, credo, si è incastrata bene permettendo anche alla caretterizzazione di Ulisse e di Leandros di fare qualche passettino in avanti.

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