Ci sono cose che vanno recuperate. Mica perchè se no sembra che uno non faccia niente e allora deve metterle tutte in fila sul blog. Ma perchè valgono di per sè.
L'incontro avvenuto ormai un mese fa con Giovanni Tizian alla Tenda, sempre sotto l'ala benevola dell'Associazione Culturale "Asino che Vola", è una di queste. In primo luogo per la qualità umana di Giovanni, che si è raccontato senza reticenze, in modo preciso, lineare e chiaro, esponendo fatti, creando collegamenti... insomma incarnando più che degnamente la quint'essenza della sua professione. Il giornalista. La sala era gremita, soprattutto di giovani, altro motivo per ricordare la serata. Assenti (direi in toto, ma potrei sbagliarmi) politici o sedicenti tali (gli stessi che due settimane prima facevano dentro e fuori da Feltrinelli per farsi fotografare tra la folla del primo incontro pubblico su vasta scala tenuto da Giovanni all'indomani dell'assegnazione della scorta). Piccola illusione di una parte bella ed energica di società che si raduna attorno a un ragazzo determinato e coraggioso. Si è parlato di criminalità organizzata, di Modena, della sua Provincia e si è letto qualcosa da "Gotica".
Vale la pena di cercarla, la firma di Giovanni Tizian, sui quotidiani. Perchè è vero che la serata è stata bella, che bello era il pubblico... ma era una di quelle bellezze che brilla per contrasto e in modo un po' doloroso. Quindi, semplicemente, bisogna continuare a stare lì con la testa. A stare dietro a Giovanni Tizian, e perchè no, anche davanti. E di fianco.
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