Di ritorno (1).

Agosto è stato decisamente generoso quest'anno. Sono passato da Palinuro a Joggi a Torre di Ruggiero nell'arco di dieci giorni. Paesaggi, persone. Una vacanza decisamente più ricca delle aspettative. Di ritorno a Modena mi sono rimesso al lavoro sulle cose rimaste in sospeso.

Mi sono accorto che alla fine non ho mai pubblicato due post che avevo in bozza e che faccio confluire qui. Poco prima di partire per le ferie ho avuto modo di rileggere "Zigo Stella". Un volume di una densità impressionante che in effetti va riletto almeno un paio di volte per essere apprezzato appieno. Maurizio Rosenzweig dispiega una potenza visionaria da guerra mondiale. In questo volume, sul piano visivo, c'è tutto: tavole che sembrano uscite da un libro di favole per bambini, visioni fantastiche e fantascientifiche da kolossal, scorci underground... Sul piano narrativo, complice anche un'impaginazione decisamente coraggiosa, le invenzioni si moltiplicano e la storia di Zigo si snoda arricchendosi di comprimari, sottotrame, parentesi e inserti. Bellissimo.

Altra lettura che è rimasta "in bozza" è "Retrivers" (sempre per Edizioni BD) di Matteo Scalera. Non sono ancora usciti tutti i volumi ma l'ormai prossima Lucca potrebbe essere un'ottima occasione per mettersi in pari... Matteo, oltre ad avere l'innegabile pregio di essere emiliano (vabbè di Parma, ma sempre emiliano è), è una delle matite più interessanti e versatili sulla piazza. In "Retrivers" si è cimentato anche con soggetto e sceneggiatura con ottimi risultati: è confortante verificare ogni tanto come ci siano autori italiani che riescono a inserirsi in un contesto culturale (e in questo caso parliamo dell'immaginario supereroistico da Ultimates a Next Wave) reinterpretandolo in modo efficace. A dimostrazione che è possibile scrivere di supereroi come oltre oceano (se non meglio). Sulla storia nel complesso scriverò quando sarà finita, ma i volumi usciti finora sono veloci, divertenti e disegnati magistralmente (e devo dire che il bianco e nero rende decisamente giustizia all'evoluzione del tratto di Matteo che, soprattutto sul piano dell'inchiostrazione, si è leggermente 'sporcato' crescendo in drammaticità e efficacia). Consigliatissimo.

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