Say it cLoud!

A parte il gioco di parole un po' così, questo è il titolo del progetto di App sociale col quale abbiamo partecipato al concorso Ideamocracy.

I dettagli del progetto si possono approfondire sulla pagina dedicata, la sostanza comunque è che ci siamo vinti un iPad2 che dovrebbe arrivare a giorni. La premiazione è stata interessante, o meglio, è stato interessante scoprire più nel dettaglio gli altri progetti e conoscere un po' di persone... Poi se vogliamo proprio dirci che il web salverà la democrazia, ecco... Magari no.

Va benissimo confrontarsi e usare i social come palestra e incubatore di idee ma... ragazzi. Siamo in Italia. Siamo vecchi (statisticamente) e indietro dal punto di vista infrastrutturale più o meno come la coda del porco (è una stima approssimativa). Lo dimostra il fatto che un concorso del genere raccoglie più di cinquanta progetti dai quali si potevano ricavare una decina di app interessanti e funzionali e come premio non promette la realizzazione (quantomeno dell'app vincitrice) ma 3000€. E agli altri 4 selezionati un iPad2. Che se ci pensate bene è un po' un premio da scuole medie no? Fai un disegno sulla natura e ti regalo una lampadina a basso consumo. Non è una critica alla Regione o a chi ha organizzato il tutto (inappuntabile e precisissima la gestione di tutto il concorso) ma un dato di fatto: realizzare le 5 app vincitrici probabilmente sarebbe costato come asfaltare un chilometro di strada o uno spicchio piccino picciò di rotatoria. Per questo suona strano che gli interventi del dibattito parlassero del web sociale come di una realtà di cui prendere atto e con la quale fari i conti. Per quello che posso vedere, nonostante gli sforzi e le intuizioni di tanti volonterosi, siamo ancora al livello di impatto che può avere, appunto, il disegno di un bambino delle elementari. Pacca sulla spalla e caramella. Detto questo comunque è stata un'esperienza positiva che ha avuto il pregio di far conoscere tra di loro un po' di teste giovani.

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