Donne.

Sabato sera sono andato a Lavagna. Paese incantevole, toccato dal Mondomare Festival, un Festival con un cartellone impressionante, quasi da regione di sinistra. Strano che da noi... vabbé non divaghiamo. Nella cornice incantevole del Giardino della Torre hanno letto i loro testi Silvia Ballestra (per la voce di Marina Massironi) e Michela Murgia. Due donne interessantissime, quadrate e cazzute. Michela ci ha incantato con una prosa poetica, presente e incredibilmente militante. Militante in senso stretto, militante dell'uomo, di questa 'specie narrante' interrotta e disorientata. Un incontro magico. Ci ha raccontato del padrone di un lago sul quale si affacciavano villaggi di pescatori, nella sua Sardegna. Di uomini obbligati a pescare poco e vicino a riva, perchè il pesce era, per diritto feudale, del padrone. Di come, esaurite le vie diplomatiche e le richieste legittime, il padrone del lago sia finito male. Semplicemente. Racconto lineare, tramandato oralmente, che mi ha ricordato quello che scriveva Foucault rispetto al corpo del re e al castigo, in 'Sorvegliare e Punire'. Silvia Ballestra ha rimesso in fila la storia della sua San Benedetto del Tronto, storia di pescatori e di diritti. Di rotonde, di naufragi, di ferite aperte e degli anestetici anni ottanta.

A corollario, viene da chiedersi quando vedremo più donne del genere in televisione, ma anche questa, alla fine sarebbe una divagazione.

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