"Sei timidi malfattori di Courbevoie hanno assalito il signor Valtat, del quale concupivano la borsa da bigliettaio. Uno è stato fermato, da Valtat medesimo."
Mi è capitato per le mani il volumetto di Félix Fénéon edito da Adelphi, "Romanzi in tre righe". Si tratta di un oggetto strano e leggermente inquietante. Questi 'romanzi' (quello in apertura del post è un esempio) profetizzano la serialità che oggi pervade l'intrettenimento. In fondo ognuno di questi romanzi potrebbe essere la sintesi di un caso di Maigret o di un episodio dell'Ispettore Barnaby. Al tempo stesso si tratta di una lettura confortante perchè spesso un singolo aggettivo o un dettaglio gettano una luce inedita e sorprendente sul 'romanzo' : laddove, per mancanza di spazio fisico e di testo ci si aspetterebbe un'elencazione banale e metodica appare il piccolo miracolo narrativo. In questo caso i malfattori sono sei, ma sono anche timidi. Geniale.
Ho inserito la 'sintesi Fénéon' (giusto per dargli un nome sensato) tra gli esercizi del corso di sceneggiatura video. Test divertente e utile, la liofilizzazione del racconto.
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