Il secondo anno, ad Angouleme, portai la prima incarnazione di "Density" un progetto studiato assieme a Matteo Pincelli.
Il progetto piacque. Ma io da bravo tordo non avevo le presentazioni pronte, persi tempo e mandai i dossier troppo tempo dopo. Regola numero uno segnata sul taccuino: mai avere fretta di presentare qualcosa. Se un progetto interessa bisogna davvero avere pronto quanto serve a trasformarlo in un contratto. Il bluff, ahimè non paga. Vabbè.
Matteo è un animatore storyboard di lungo corso, 'prestato' saltuariamente al fumetto. Lavorare con lui è semplicemente entusiasmante: l'abitudine a ragionare su immagini dinamiche, composte e con un ampio respiro... insomma averlo come partner in un progetto che si nutre di grandi ambienti e di folle oceaniche è stato molto gratificante e divertente. Il progetto aveva una forte connotazione ambientale e sociale e presentava una visione del futuro che per certi versi potrebbe ricordare (con meno efferata precisione, ma io quel tipo di coraggio, ahimé, non ce l'ho) il futuro immaginato da Valerio Evangelisti nei 'salti in avanti' del ciclo di Eymerich.
Ci stiamo lavorando sopra. Chissà.
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