Supervisione.

Un'esperienza assolutamente inedita e, devo dire, confortante. Quella di cui parlavo qualche post addietro è la mia seconda esperienza professionale in veste di sceneggiatore. Dico professionale perchè commissionata dall'editore a partire da una precisa esigenza editoriale. Anche David è stato scritto e disegnato in modo 'professionale', ma era un mio progetto e una scommessa per l'editore. In quest'ultimo caso invece avevo un input preciso (un romanzo preciso, trattandosi di un adattamento), tempi serrati e... un supervisore! E che supervisore. Ho avuto la fortuna di avere come angelo custode l'ottimo Tito Faraci il quale, con costanza e puntualità si è sciroppato tutta la prima stesura a storyboard e il lavoro definitivo. Pochi interventi precisissimi e inappuntabili e un grande rispetto (affatto scontato) per il mio lavoro. Il quattro "via libera" di Tito (per ciascuna delle quattro parti che compongono la graphic novel in questione) sono stati quattro momenti confortanti e gratificanti. In materia non ho un'esperienza così vasta, ma credo che una supervisione attenta abbia un valore contrattuale non indifferente. E che segni la differenza tra un editore e 'qualcuno che pubblica'.

2 commenti:

Davide Barzi! ha detto...

A questo punto sono curioso di leggere...

;-)

Anonimo ha detto...

Dopo aver scoperto "David" grazie Manu Tenderini in quel di Mantova l'anno scorso, quest'anno si bissa con la coppia "isolana" Ascari-Riccadonna.

In bocca al lupo
Simone