Casting.

Costruire un personaggio a partire da un volto noto non è propriamente un strategia innovativa. Nel fumetto è un metodo che trovo efficacissimo: la mediazione grafica studiata dal disegnatore garantisce sempre e comunque una buona autonomia al personaggio di carta rispetto al suo modello in carne e cellulosa. Quando poi si tratta di costruire da zero un progetto che prevede la presenza di un discreto numero di personaggi, questa fase di casting è assolutamente esaltante. Mi butto su IMBD e mi spulcio film, filmetti, documentari, reportage... e i volti vengono fuori. Le espressioni, gli sguardi. Insomma è divertente. Se poi, come è successo di recente, il tuo cast deve competere con un altro cast in carne ed ossa... be', è un vero paradiso. Realizzi il sogno di ogni spettatore un pò pignolo di poter sostituire a proprio piacimento un attore con un altro. Se al posto di Di Caprio in Titanic ci fosse stato Adrien Brody, per esempio? O se in Ghost al posto della quadratissima Demi Moore avessimo avuto (l'allora probabilmente in fasce) Christina Hendricks? Vabbè. Comunque sia in metà dei film che ho visto Ed Harris sarebbe stato "meglio di". Questo giusto per chiarici sull'idea di protagonista maschile.

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