Carlotto.

Se tutto va come deve a dicembre dovrei avere l'onore di intervistare Massimo Carlotto per la seconda volta (la prima è qui). Per l'occasione sto recuperando le poche cose sue che non ho avuto il piacere di leggere negli ultimi anni. Ho iniziato con 'La terra della mia anima' che mi è piaciuto moltissimo. Sto proseguendo con l'ultimo Alligatore e poi mi aspettano un paio di cose più brevi. Così, da lettore 'di pancia' (almeno per quanto riguarda il noir) rimango molto più affezionato ai liberi (da 'Arrivederci amore ciao' a 'Le irregolari' per capirci) che alla serie dell'Alligatore. Ma forse è un problema simile a quello che accennavo nel post su Winslow. Non riesco a entrare in tensione quando so, o suppongo, che alcuni dei personaggi in scena sono più o meno immortali.

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