Cassidy & Caravan.

Se fosse il nome di un'unica serie risponderebbe al criterio delle iniziali identiche. Ma questo è un altro discorso. Avevo accumulato un pò di ritardo nelle letture e mi sono ritrovato a leggere pressoché in contemporanea i due numeri in questione (il primo di Cassidy e l'ultimo di Caravan). La serie di Medda si conclude esattamente come la maggior parte delle serie televisive a storyarc unico che ho visto di recente. Senza girarci troppo attorno: la conclusione è assolutamente (o in parte) insoddisfacente. Intendiamoci, i precedenti sono illustri. La trama 'mitologica' di X-Files si concluse in modo quasi ridicolo nella nona stagione. Battlestar Galactica ha retto meglio, ma ha pagato nella stagione finale l'esigenza di chiudere tutte le sottotrame lasciate in sospeso. Lost... vabbè. Vedremo. Caravan non è da meno. La serie nel suo complesso mi è piaciuta, credo di aver già scritto che l'approccio ai personaggi e alle loro interazioni è quanto di più audace e televisivo visto in casa Bonelli da un pò di tempo a questa parte. L'episodio finale può essere letto come un audace colpo d'autore (la spiegazione che tutti aspettavamo, quelle 10 paginette al mese di spiegone che Dylan e il BVZM ci avevano abituato ad assumere, semplicemente non c'è) o come una toppata galattica. O forse, terza ipotesi che personalmente prediligo, un atto di amore e fiducia nei confronti della narrazione: il macguffin non è poi così importante alla fine. Avete amato questi personaggi? Vi siete appassionati alle loro vicende? Immagino di sì, altrimenti avreste mollato al numero 3. Quindi alla fine chi se ne frega se il motore della vicenda è qualcosa di inspiegato o di spiegato male... Boh. É comunque valsa la pena leggerla e questo non è poco.

Cassidy invece è partito sgommando. Un albo ben disegnato, con un ritmo notevole, centratissimo nell'immaginario di riferimento e che invita decisamente a leggere il secondo numero. Personalmente spero sconfini dalle parti di Angel Heart. Vedremo.

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