tag:blogger.com,1999:blog-24518932657151716152024-03-13T12:03:13.434+01:00stefanoaUn saluto hawaiano.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.comBlogger193125tag:blogger.com,1999:blog-2451893265715171615.post-16113397515163343442013-03-21T09:49:00.000+01:002013-03-21T09:49:00.370+01:00Trema la terra.Trascinati dall'incrollabile determinazione di Manuela Monari abbiamo avuto il piacere (dico abbiamo perchè ci abbiamo lavorato tutti in <a href="http://www.intersezione.com/" target="_blank">agenzia</a>) di dare il nostro piccolo contributo allo sviluppo del progetto libro "Trema la terra" creando uno sponsor pack che (speriamo) ha contribuito in piccola parte a finanziare il volume che uscirà con le illustrazioni di di Lucia Sforza, cd audio con arpa e voce narrante di Francesco Benozzo per le edizioni Artebambini. Il libro verrà presentato a Bologna in occasione della Fiera del Libro per Ragazzi, e noi, se tutto va bene, ci saremo. Un po' fieri e un po' commessi.<br />
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/-DlumRaBoD4" width="420"></iframe><br />
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Riporto di seguito il comunicato stampa.<br />
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TREMA LA TERRA, TUTTI GIU’ PER TERRA!<br />Un progetto decollato a Modena dopo la scossa di terremoto del 20 maggio 2012<br />Diffuso ora a livello nazionale con il libro illustrato che il 26 marzo sarà presentato alla Fiera internazionale del libro per ragazzi di Bologna, per aiutare i bambini colpiti dal terremoto in Emilia, ma in ogni luogo, a rielaborare l’esperienza. <br />Il libro patrocinato da numerosi enti, tra cui Nati per Leggere, sostenuto nella sua realizzazione dal generoso contributo di sponsor ed amici, sarà donato in 1000 copie ai bambini della bassa modenese e ad ogni scuola dell’ infanzia e primaria della Provincia di Modena. <br />Il ricavato delle vendite a livello nazionale sarà devoluto per la ricostruzione e l’allestimento dello spazio ragazzi della Biblioteca di Finale Emilia.<br />Il libro sarà presente nelle librerie, reperibile presso la casa editrice.<br />“Trema la Terra, tutti giù per terra” è anche un insieme di Laboratori creativi, grafici-pittorici, scientifici a cura degli autori, di Artebambini, di Tecnoscienza (Bo), di Elisabetta Beltramini. <br /><strong>Siamo lieti di “abbracciare tutti voi” in questo legame di rami, di foglie e solidarietà!</strong>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2451893265715171615.post-77175358221264018992013-03-18T09:51:00.004+01:002013-03-18T09:51:48.818+01:00Giorni intensi.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://www.facebook.com/zonafumetto" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" target="_blank"><img border="0" height="200" src="http://2.bp.blogspot.com/-yX5S15SqjpQ/UUbViMvebJI/AAAAAAAAAZo/qwdF0htDBeQ/s200/zf_mascotte.jpg" width="200" /></a></div>
E così mi sono proprio arenato sul fronte blog. Così non ho fatto in tempo a riportare qui un sacco di cose interessanti (almeno per me). Anche se appena nata <a href="https://www.facebook.com/zonafumetto" target="_blank">Zona Fumetto</a> (la nuova area del Comune di Modena dedicata al fumetto) è già iper attiva: abbiamo quasi completato il progetto pilota con le scuole di tutti e tre gli ordini dell'obbligo (le Collodi per le elementari, le Marconi per le medie e il Venturi per le superiori )... tra poco sarà ora di mettersi a tavolino e studiare l'esperienza (che per ora è stata entusiasmante) per capire come migliorare questo percorso di educazione al fumetto che, credo, è l'unico modo per far crescere questo media in Italia. Investire sulla formazione. Bizzarro, no?Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2451893265715171615.post-5300610808978769682013-01-09T16:11:00.000+01:002013-01-09T16:11:00.978+01:00E succede che mi sono fermato al 14.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiphtWFLUIH6OlQlA4eOvgXjes8Me5a7lE_MtNkdJr1rp3D209ZsFGvFdJHXNy8g54lU8P5sqrtUqsDhynYbhbm-7vaCpno2wiOgYKdDj7bwrAFwAffhdYoiA8nNArFXw2YQo_KW_ybmik/s1600/Mytico+28+Cover.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiphtWFLUIH6OlQlA4eOvgXjes8Me5a7lE_MtNkdJr1rp3D209ZsFGvFdJHXNy8g54lU8P5sqrtUqsDhynYbhbm-7vaCpno2wiOgYKdDj7bwrAFwAffhdYoiA8nNArFXw2YQo_KW_ybmik/s200/Mytico+28+Cover.jpg" width="130" /></a></div>
"Mytico!" è finito, con buona pace del portale Gay.it che non ha fatto mancare la sua<a href="http://www.gay.it/channel/comics/34799/Chiude-Mytico-fumetto-sugli-dei-greci--senza-gay-.html" target="_blank"> recensione di chiusura</a>. Non sono d'accordo su alcuni dei punti sollevati (nel senso che di alcune cose proprio non riesco a capire il senso) mentre su altri aspetti varrebbe senz'altro la pena approfondire visto che sul tema di ragionamenti se ne sono fatti e non pochi durante il lavoro di scrittura.<br />
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Comunque sia è finito. Almeno per quest'anno.<br />
E io che volevo fare tutto un contro alla rovescia fino al numero 38... mi sono fermato al 14.<br />
Perchè nel frattempo è arrivato Natale e le cose si sono un po' complicate. Non posso che rendere omaggio in extremis agli artisti che hanno lavorato ai numeri successivi. A <a href="http://www.dronio.com/studio/jacopo.html" target="_blank">Jacopo Camagni</a> per "Se il mio destino è guerra" e "Senza scampo", al B.o.A <a href="http://riccadoc.blogspot.it/" target="_blank">Andrea Riccadonna</a> per "Il giorno dell'ira" e "Quando le spade si fermano" a <a href="http://michel-mammi.blogspot.it/" target="_blank">Michel Mammi</a> per "Nessuno lo fermerà" e ovviamente a tutti i pazzi che hanno lavorato all'ultima serie di albi dal 34 al 38 (<a href="http://bynico.deviantart.com/" target="_blank">Nicolò Assirelli</a> e <a href="http://mario-delpennino.blogspot.it/" target="_blank">Mario Del Pennino</a> nuovi 'pard' per me in quest'avventura insieme alla formazione all star che ha lavorato su tutta la serie). Non bisogna scordarsi dei coloristi e dell'immenso Paolo Martiniello alle copertina e di tutti gli altri... comunque sia "see you soon" a tutto lo staff (almeno speriamo!).<br />
Ormai è già "un lavoro dell'anno scorso". Ma il lavoro forse più impegnativo di un anno che è stato comunque decisamente intenso.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2451893265715171615.post-12697083078679821882012-12-19T10:25:00.000+01:002012-12-19T10:25:00.276+01:00Ki. <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-YH8ysvsNR3A/UL6GLyHj_8I/AAAAAAAAAX4/gu0q0Q_O-XY/s1600/manuela.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-YH8ysvsNR3A/UL6GLyHj_8I/AAAAAAAAAX4/gu0q0Q_O-XY/s320/manuela.jpg" width="202" /></a></div>
In queste ultime settimane sono al lavoro insieme a Diego (in un certo senso gli 'inchiostro' le sceneggiature... "ah, quindi sei quello che ricalca?" ec. etc.) su Long Wei dell'editoriale Aurea. Dopo l'esperienza in assolo di Mytico! lavorare con un maestro paziente e severo come Diego è una sorta di allenamento di arti marziali. E no, ovviamente non l'ho detto a caso. "Long Wei" è un progetto che spacca e, anche se un po' penalizzato dalla distanza fisica, il resto della crew è decisamente potente. Qui a fianco un omaggio al personaggio di Manuela Nerolini. Potete (dovete) seguire il work in progress sulla pagina <a href="https://www.facebook.com/LongWeiEditorialeAurea" target="_blank">Facebook</a> della serie (e vi conviene perchè l'ufficio stampa che segue il progetto è veramente agguerrito e, prima di farvi leggere il numero 1, ve ne farà passare delle bell). Tudd. Altre info prestissimo.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2451893265715171615.post-35339630683817255212012-12-17T00:19:00.000+01:002012-12-17T00:19:00.342+01:00Contro alla rovescia Mytico! : Lo sguardo che uccide (14) <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-GIf-ffqMekQ/UL6EWJ_Ug0I/AAAAAAAAAXw/RLU90EkCK-w/s1600/3973_COVERS.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-GIf-ffqMekQ/UL6EWJ_Ug0I/AAAAAAAAAXw/RLU90EkCK-w/s320/3973_COVERS.png" width="220" /></a></div>
Altra pausa dalla storyline principale e da tutti i suoi grattacapi. Di nuovo con <b>Perseo</b>, questa volta nella storia di tutte le storie: l'uccisione di Medusa. Il mito che forse ho amato più di ogni altro quand'era bambino. Serpi in testa. Foreste di uomini pietrificati. Lo specchio. "Scontro di Titani" del 1981. E alle matite un altro talento di questa sorta di "nuova leva" del fumetto italiano: <b>Moreno Dinisio</b> che disegna e si colora da solo realizzando tavole di una freschezza incredibile. Moreno ci ha regalato le splendide ninfe stigee e l'immagine che meglio di ogni altra ha incarnato la vocazione supereroisitica del progetto Mytico!: il Perseo/Namor/Capitan America/Thor di pagina 14. Il suo tratto è riuscito a stemperare i toni tetri e spaventosi della storia e io, nel mio piccolo, per la prima volta su questo progetto mi sono trovato a scrivere in modo spensierato. Forse mi era entrato nel respiro il metro di queste tavole quasi americane, forse per una volta mi sono trovato per le mani una storia semplice, lineare e potente. Sarebbe anche il caso di ricordare il lavoro eccellente di Paolo Martiniello alle copertine che numero dopo numero ha rievocato lo spirito delle splendide copertine Marvel\Corno: più tetre e inquietanti del contenuto effettivo dell'albo, ma irresistibili.<br />
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Troppa melassa? Che vi devo dire. Fatica e corse a parte questo progetto mi è piaciuto e le persone con cui ho lavorato pure.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2451893265715171615.post-66939534483156803162012-12-15T21:43:00.000+01:002012-12-15T21:43:00.530+01:00Valen.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.blogcdn.com/www.comicsalliance.com/media/2012/03/valen-the-outcast.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://www.blogcdn.com/www.comicsalliance.com/media/2012/03/valen-the-outcast.jpg" width="204" /></a></div>
Succede che a me il fantasy non fa sempre impazzire. Cioè, mi piace, ma devo avere davvero un buon motivo per leggere qualcosa di nuovo. Visione limitatissima e assolutamente blasfema... ma dopo "Il Signore degli Anelli" non è che senta proprio il bisogno di approfondire oltre. Mentre di noir ne leggerei a palate (e ne leggo a palate e addirittura ne lascio anche qualcuno a metà), di fantasy... beh. Ne leggo pochi.<br />
Leggo i romanzi di <a href="http://www.ceciliarandall.it/" target="_blank">Cecilia Randall</a> e mi piacciono. Ho letto un po' del Trono di Spade e mi è piaciuto. Sto leggendo Patrignani e pure quello mi piace. Ma c'è sempre un buon motivo per superare la soglia base di diffidenza verso un genere che forse mi ha ubriacato un po' da ragazzo. Ok, sto parlando di me e non di quel manico infinito di <a href="http://matteoscalera.blogspot.it/" target="_blank">Matteo Scalera</a>. A parte che è di Parma (e nessuno è perfetto) Matteo è un amico di lunga data. Era il più figo del quartiere quando faceva le sue pin up super dinamiche e inchiostrate con segni netti e grafici. Era figo quando è sbarcato negli USA e adesso che ha sporcato e reso molto più sofferto il suo tratto è un figo assoluto. Ecco, questo è il "buon motivo" per leggere<a href="http://www.edizionibd.it/volumi.php?id=1481" target="_blank"> "Valen"</a> delle Edizioni BD: un fantasy sporco, con un assunto chiaro alla base (pregio sconfinato!), capace di raccontare un mondo senza troppi spiegoni.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2451893265715171615.post-4557853864825117252012-12-14T00:15:00.000+01:002012-12-14T00:15:00.386+01:00Contro alla rovescia Mytico! : Il misterioso volto della guerra (13)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-eY8kMutrzuo/UL6DlSMG9RI/AAAAAAAAAXo/mPaC1bmShqI/s1600/achille_nero.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="176" src="http://2.bp.blogspot.com/-eY8kMutrzuo/UL6DlSMG9RI/AAAAAAAAAXo/mPaC1bmShqI/s400/achille_nero.jpg" width="400" /></a></div>
La compressione dei tempi di cui sopra ha spinto ad arruolare alcuni giovani decisamente talentuosi. Al povero <b>Michel Mammi</b> è capitato un numero che avevo scritto per Andrea Riccadonna (in quanto attinente alla storyline principale, anche se portata avanti con un episodio decisamente poco noto e non riportato dal testo omerico). Ci avevo infilato architetture a profusione, sapendo quanto Andrea ci si trovi a proprio agio e non ho avuto modo di modificarla per andare incontro allo stile sinuoso ed espressivo di Michel che, alla sua prima esperienza su Mytico! si è trovato a correre come un matto su una storia tutta fatta di fughe sui tetti e di balconi a strapiombo. Nonostante questo a pagina 2\3 Michel riesce a regalarci una delle immagini di Achille meglio riuscite dell'intera saga e da corpo a questa piccola ulteriore 'differenza' che ci siamo permessi rispetto all'originale: la furia da 'berserker' del Pelide, alibi adolescenziale alla sua ferocia inusitata (e parziale giustificazione alla sorte riservata a Ettore). Mi sono ritrovato con Michel su uno degli ultimi numeri, il 35, in una sequenza a cui tenevo molto e in questa seconda occasione ho potuto scrivere proprio "per lui". Ed è stato un piacere. Incidentalmente ho infilato tre numeri in sequenza per uno strano incastro editoriale. Devo dire che un po' mi ha emozionato essere in edicola tutte le settimane per quasi un mese.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2451893265715171615.post-21413310714629775312012-12-13T10:10:00.000+01:002012-12-12T16:22:46.691+01:00Contro alla rovescia Mytico! : Colui che sfidò gli dei (12)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-idizNYZ6erM/UL6CcRWGkHI/AAAAAAAAAXg/S_zk55vBRGM/s1600/5590_COVERS.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-idizNYZ6erM/UL6CcRWGkHI/AAAAAAAAAXg/S_zk55vBRGM/s320/5590_COVERS.png" width="220" /></a></div>
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Su questo numero e sui successivi ha pesato come un macigno la compressione dei tempi. L'anticipo per le ferie estive e qualche tentennamento editoriale hanno fatto sì che questi numeri intorno al 12 soffrissero di tempi di realizzazione veramente ristretti. A non saperlo non si nota particolarmente. Onore al merito a Vanessa Belardo che, credo, su questo numero, ha dato (sputato?) l'anima. Mito primigenio, quello di Prometeo, altamente simbolico (vogliamo dirlo? archetipico!) e di difficile resa drammatica. Il mito originale ha qualche buco di sceneggiatura (per forza, è un mito delle origini, mica una puntata di "Sherlock"!) e per ridargli una fisionomia riconoscibile abbiamo dovuto lavorare parecchio anche di scrittura. Quando dico "lavorare di scrittura" intendo qualcosa di simile alle lotte tra gli alci tra il sottoscritto, la pazientissima Monica Manzoni e il determinato Francesco Grizzaffi di RCS (giusto per riprendere lo spirito dei titoli di testa di ogni numero). Ogni numero è la mediazione tra le mie idee balzane (ehm... il mio lavoro sulle 'differenze'), l'attinenza al mito originale e la consistenza editoriale. Una mediazione a volte faticosa ma, credo, funzionale. Si poteva osare di più? Certo. Si poteva restare più aderenti al mito? Senz'altro. Abbiamo trovato la giusta quadratura tra i due elementi? Non lo so. Ma senz'altro anche in questo numero la nostra buona dose di creature fantastiche, divinità bizzose e splash page d'impatto l'abbiamo servita. Siamo riusciti anche a inventarci una plausibilissima Pandora \ Terminator che ci ha permesso di rimuovere la componente sessista del mito originale (chi ha detto "mela"?). Senza contare la cornice narrativa che anche qui, credo, si è incastrata bene permettendo anche alla caretterizzazione di Ulisse e di Leandros di fare qualche passettino in avanti.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2451893265715171615.post-8835472624203368312012-12-12T00:06:00.000+01:002012-12-12T16:23:12.270+01:00Contro alla rovescia Mytico! : Io sono Achille (8)<br />
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-BIH3FYUyDlQ/UL6B6-5HLII/AAAAAAAAAXY/9t2WirVD9uU/s1600/io_sono_achille.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="255" src="http://3.bp.blogspot.com/-BIH3FYUyDlQ/UL6B6-5HLII/AAAAAAAAAXY/9t2WirVD9uU/s400/io_sono_achille.jpg" width="400" /></a></div>
Con questo numero io e Andrea siamo entrati nel vivo del lavoro. Superata la prima "boa" editoriale del numero 6 abbiamo capito che, in un modo o nell'altro, eravamo legati indissolubilmente non solo l'uno all'altro (e fin qui...) ma anche alla storyline principale: guerra di Troia e personaggi annessi. Chiarito questo ci siamo messi comodi a abbiamo iniziato a lavorarci. Dal punto di vista del segno Andrea ha iniziato a costruirsi un mondo (fatto di navi, palazzi, comprimari...) mentre io ho cercato di lavorare ancora sulle famose differenze. Obiettivo: mantenere lo spirito e il senso del racconto rendendolo però sequenziale e sensato per un lettore moderno. Di più, per un lettore moderno invitato alla lettura da un format tipicamente americano. Da qui la decisione, ad esempio, di trasformare Achille in tutto e per tutto in una fanciulla grazie a un sortilegio della madre. Decisione che un paio di polemiche le ha sollevate, ma che al tempo stesso, a mio modo di vedere, rendeva plausibile per un bambino o per un ragazzo che<br />
a) Achille stesse chiuso in un serraglio con ragazze splendide senza combinare qualche guiao e<br />
b) che servisse l'uomo più intelligente di tutto l'Egeo per smascherare un ragazzone nerboruto in mezzo alle suddette ragazze. Chiaramente è una lettura superficiale, forse piattamente fattuale del testo omerico, e forse ne riduce la portata culturale. Ma credo sia stata una buona approssimazione. E poi sognavo da una vita di scrivere una sequenza dove qualcuno uccideva un cinghiale con una gomitata.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2451893265715171615.post-71159850153392457372012-12-11T23:41:00.000+01:002012-12-12T00:03:12.437+01:00Bacilieri. Al volo.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-wMMNBFsXEe0/UL_NI-_aZlI/AAAAAAAAAYY/y6ZHaArbUCI/s1600/pianeta.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://3.bp.blogspot.com/-wMMNBFsXEe0/UL_NI-_aZlI/AAAAAAAAAYY/y6ZHaArbUCI/s200/pianeta.jpg" width="145" /></a></div>
Neanche devo dirvelo quanto è bello "<b>Sweet Salgari</b>". Si compra da solo. A partire dal titolo, dall'autore. Dall'argomento.<br />
Ma è importante invece sapere che anche "Sul pianeta perduto" (per i testi di Antonio Serra) è un piccolo gioiello. Perchè magari così, nella veste un po' balenottera dei romanzi a fumetti Bonelli, uno potrebbe anche non accorgersene. E invece anche qui, al servizio di una storia di fantascienza 'buona' e avventurosa al punto giusto, Bacilieri ci regala delle tavole di un eleganza e di una sintesi incredibili. E quelle strisce di tre vignette grandi come francobolli dove succede la malore? Ma dico! Mica per andare al chilo, ma dove trovate così tante tavole splendide a un prezzo così basso? Comprare. Subito.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2451893265715171615.post-39467798136240293912012-12-10T17:01:00.000+01:002012-12-10T21:08:20.726+01:00Contro alla rovescia Mytico! : Orrore in mare (5)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-7nQdW3zuNB8/UL6Aq0qKyWI/AAAAAAAAAXQ/J8d3_SgX6iU/s1600/Orrore+in+mare.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="98" src="http://4.bp.blogspot.com/-7nQdW3zuNB8/UL6Aq0qKyWI/AAAAAAAAAXQ/J8d3_SgX6iU/s400/Orrore+in+mare.jpg" width="400" /></a></div>
Dopo la mazzata del numero uno il modo migliore per prendere fiato era tornare a una storia semplice. Pausa dall'Iliade e dalla sua sterminata complessità. Focus su Perseo. Alle matite <a href="http://mauriziorosenzweig.tumblr.com/" target="_blank">Maurizio Rosenzweig</a> con il quale avevo già lavorato su Shutter Island. Lavorare con Maurizio è una garanzia, come lavorare con Andrea. Sono autori con un senso della narrazione compiuto che aggiungono sempre qualcosa alla sceneggiatura, correggono e valorizzano. In questo numero per la prima volta ho dovuto fare i salti mortali con la continuity (croce e delizia di tutto questo progetto): Medusa l'avremmo vista poi e questa storia (che in ordine cronologico veniva dopo) l'abbiamo raccontata prima. E poi inizia la sfida dei pretesti narrativi che portano di volta in volta Leandros a raccontare o ascoltare la storia del numero. In alcuni casi credo di essere riuscito a incastrare bene la cornice con il racconto (in altri molto meno, purtroppo): questo è uno di quelli. Volevo iniziare a raccontare qualcosa su Leandros (la cui storyline era già stata scritta e sistematizzata nei primi mesi di lavorazione) e al tempo stesso entrare nelle dinamiche della guerra d'assedio (e quindi il rifornimento di viveri e di generi di conforto). Divinità presenti ma solo dietro le quinte, mostri e una morale un po' alla Ligabue nel finale... e sopra a tutto le tavole fluide, compatte e mozzafiato di Maurizio. Ho ripreso decisamente coraggio dopo aver comprato in edicola (sì perché non ho mai resistito alla tentazione di andare venerdì mattina alle 8,00 dal mio edicolante di fiducia e di chiedere "Mytico!" con anche quell'allegato di notizie... come si chiamo, ah ecco il "Corriere della Sera").Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2451893265715171615.post-49248378818215486052012-12-05T10:54:00.000+01:002012-12-05T14:12:15.480+01:00Conto alla rovescia.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-UGGT_WAWsQU/UL898vaBkdI/AAAAAAAAAYI/ievsIhdUbAM/s1600/Leandros.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-UGGT_WAWsQU/UL898vaBkdI/AAAAAAAAAYI/ievsIhdUbAM/s320/Leandros.jpg" width="208" /></a></div>
Tra pochi giorni uscirà il numero 35 di Mytico!, primo di uno story arc di 4 episodi che ho avuto il piacere di scrivere tutto solo soletto che porteranno a conclusione la prima stagione di questa fortunata (almeno stando ai dati di vendita e alla progressione del piano editoriale, da 6 numeri previsti a 38) serie. Concludiamo con l'Iliade. Vedrete poi come e cosa racconteremo.<br />
<br />
Il plurale non è "sindrome di Otelma" ma è riferito al fatto che insieme a me hanno lavorato duramente una fitta schiera di disegnatori: una staffetta che ha permesso di chiudere il ciclo con una specie di "all star" (si avvicendano alle matite in ordine rigorosamente sparso Ivan Fiorelli, Andrea Riccadonna, Michel Mammi, Maurizio Rosenzweig, Nicolò Assirelli, Mario del Pennino e Vanessa Belardo). Per caricarci un po' e per fiaccare definitivamente le vostre difese ho pensato di ripercorrere al ritmo di un post al giorno o quasi la galoppata che ci ha portato fin qui a partire dal numero 1. <b>La morale non cambia: gli ultimi quattro dovete proprio prenderli. </b>Un po' per la storia che, con tutti i se e i ma del caso, mi ha regalato qualche soddisfazione, ma soprattutto per le tavole, perchè gli artisti coinvolti si sono davvero superati. Non scherzo.<br />
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E via sul viale dei ricordi con il numero 1. "Verso la gloria". O verso un plotone d'esecuzione per quanto mi riguarda (per quanto <b>ci</b> riguarda, giusto <a href="http://www.andreariccadonna.it/" target="_blank">Andrea</a>?). Onoratissimi di essere stati scelti per l'esordio di un progetto così importante ma assolutamente impreparati a gestirne la portata. Io tutt'ora, se ci ripenso, digrigno i denti dalla tensione. Mille difetti, sicuramente mille forzature e incertezze (non solo nostre ma di tutto l'apparato editoriale)... un parto davvero difficile. Ma non stiamo qui a recriminare, anzi. Buon riscontro di pubblico, diverse recensioni avverse. Capita anche ai migliori, figuriamoci a me.<br />
<br />
Una cosa che mi sento di dire su questo numero 1 e sugli altri a seguire è che questo lavoro mi ha aiutato a focalizzare che, per me, il racconto sta nelle differenze. Sai, tipo che puoi prendere una birra in un bicchiere di vetro e portartela al cinema. O la mayonese sulle patatine. Ecco. Le piccole differenze.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-ro_Dv8iE3Kc/UL5-GAv9E_I/AAAAAAAAAXA/4BClL8rJBmQ/s1600/mytico_01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="212" src="http://2.bp.blogspot.com/-ro_Dv8iE3Kc/UL5-GAv9E_I/AAAAAAAAAXA/4BClL8rJBmQ/s400/mytico_01.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Per un paio di pagine ero convinto di scrivere l'Iliade in versione Ultimates. Lo ammetto.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Adattare un testo significa <b>creare differenze</b>. Significa mettere in campo delle asimmetrie che attivino il lettore e che generino un movimento nell'immaginario. Le fotocopie non mi hanno mai appassionato. Poi il confine tra differenza e 'errore' è sottile, chiaro... Ma so per certo che ho imparato ad amare i miti greci prima con un libro della Disney, poi con i cartoni di "Hercules" e poi con un volume della collana "Dei ed eroi della mitologia ...", prima ancora che dalla lettura diretta degli autori classici. E ogni precisazione, ogni variante che ho scoperto mi ha sempre riempito di gioia e di soddisfazione. Non mi sono mai sentito tradito dal racconto edulcorato di Tantalo e Niobe letto sul libro Disney, giusto per capirci. Col numero 1 io e Andrea (e tutta la redazione) ci abbiamo provato. Forse non abbiamo centrato del tutto il bersaglio ma siamo stati comunque nei paraggi se il numero due ha subito una flessione minima delle vendite e si è assestato quasi subito sui numeri che hanno accompagnato tutta la serie (okay, il 2 e il 3 sono stati benedetti da due storie praticamente perfette di Diego Cajelli e di Matteo Casali, ma questa è un'altra storia). Chapeau come sempre al buon Andrea Riccadonna (e alla sua delicatissima citazione della "Guardia d'onore" nelle prima vignetta) versatile e caparbio (e qui era solo al primo incontro con la polvere della piana dello Scamandro...).<br />
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Ho ancora il paginone pubblicitario del Corriere piegato tra i libri sul comodino. Come una coperta di Linus.<br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2451893265715171615.post-44248363104468351922012-11-28T23:30:00.000+01:002012-12-04T23:54:54.958+01:00Beta.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-fi0C9Lm9x5E/UK6lYYVc70I/AAAAAAAAAWs/MmSvXpdE4Ho/s1600/Beta.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://2.bp.blogspot.com/-fi0C9Lm9x5E/UK6lYYVc70I/AAAAAAAAAWs/MmSvXpdE4Ho/s200/Beta.jpg" width="199" /></a></div>
Prologo: io che mi impappino venerdì mattina presto incontrando Luca e Luca dicendogli "Ho qui il vostro Zero... Ehm... Zeta. Ehm... Beta". Ok. Scusate. Con i titoli sono un tordo. Migliorerò.<br />
Avevo acquistato il primo volume di Luca Vanzella e Luca Genovese per BAO Publishing alla scorsa Lucca. Ho comprato il secondo e, no. Non ho preso il cofanetto. Scusate ma i cofanetti io li distruggo. Li piego sempre senza volere e poi finisce che ci rimango male e li butto. Quindi ho i due volumi in scaffale <b>senza</b> cofanetto.<br />
"Beta." (inteso come i due volumi che lo compongono) sta ai ricordi della mia infanzia su robottoni & co è un po' come il "Casino Royale" di Campbell sta a "Dalla Russia con amore." Un atto d'amore e una bella storia. Complessa, articolata, per niente indulgente nei confronti del lettore e servita splendidamente dal tratto sporco e potente di Genovese. Mi sono andato a rileggere il primo per gustarmi fino in fondo anche il secondo. Lo faccio solo con qualche episodio di "Sons of Anarchy". Ecco.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2451893265715171615.post-12004887554297590272012-11-26T23:17:00.000+01:002012-11-26T23:17:00.245+01:00La redenzione del samurai.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-4vuo3AdPHPo/UK6gczplBmI/AAAAAAAAAWU/2BocdeueH78/s1600/samurai.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://1.bp.blogspot.com/-4vuo3AdPHPo/UK6gczplBmI/AAAAAAAAAWU/2BocdeueH78/s200/samurai.jpg" width="199" /></a></div>
Già recensito praticamente ovunque. Per chi non lo sapesse è il secondo volume delle "Storie" Bonelli. Già il primo volume "Il boia di Parigi" di Paola Barbato e di un ritrovato Giampiero Casertano era stato un bel colpo. L'impressione è che questi 'liberi' bonelliani siano davvero un toccasana per gli autori... Sul "Boia" Casertano ha realizzato delle tavole splendide (come non se ne vedevano da un po' sui suoi Dylan Dog) ritrovando tutti i suoi neri, le sue ombre e le sue derive grottesche, e la Barbato ha raccontato una storia interessante e ricca di spunti (anche se, critica a margine, forse un po' vittima del 'taglio bonelliano standard', quella sindrome sottile che rende difficile bilanciare bene le parti della storia su un numero di pagine atipico rispetto allo standard*).<br />
E poi c'è questo "La redenzione del Samurai" di Roberto Recchioni e Andrea Accardi. Della sceneggiatura di Roberto non è il caso di parlare. Bella, solida e bilanciata, proprio come capita quando sai fare il tuo mestiere e lo puoi fare lavorando su qualcosa che ti appartiene, che ami e che rispetti. Ma questo l'anno detto già in diversi, quindi, riga. Volevo invece soffermarmi sul lavoro di Andrea. Che è persona gentile, posata. Che a Lucca scorsa ci ha mostrato alcuni degli originali di questo volume (e questo giusto per dare una vaga idea di cosa significhi per un disegnatore, in termini di mesi di vita, un albo di questo tipo) così, con naturalezza, come dire "Sì, beh, io sto facendo questo al momento..."<br />
Beh. All'epoca ricordo che rimasi stupito dalla perizia tecnica di Andrea (vi giuro che gli originali sembrano treddì senza occhialetti!) ma che feci un po' fatica a ritrovare l'Accardi più sintetico di "Progenie d'inferno" (che avevo amato assai). Tordo che sono.<br />
Mi trovo l'albo tra le mani dopo un anno ed eccolo lì: riconoscibilissimo, sintetico, intriso fino al midollo della cultura visiva dell'epoca. Un lavoro gigantesco, dettagliato, dinamico. Epico.<br />
Unica pecca: sta in edicola solo un mese. Quindi, quantevveriddio, CORRETE!<br />
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<i>* giusto per non sparare a casaccio: credo che "Il boia di Parigi" patisca di una compressione nella parte finale che in qualche modo disinnesca la dimensione dell'affresco storico. Altre 50 pagine ci sarebbero state tutte, secondo me.</i>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2451893265715171615.post-33671105993107703672012-11-22T22:58:00.002+01:002012-11-22T22:58:12.747+01:00Eros.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-kb835dWvpYg/UK6eQgvdxKI/AAAAAAAAAWM/I1jekZlrRmw/s1600/2010CVDIEUX.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-kb835dWvpYg/UK6eQgvdxKI/AAAAAAAAAWM/I1jekZlrRmw/s320/2010CVDIEUX.jpg" width="227" /></a></div>
Sarebbe facilissimo inserire un po' di parole chiave a caso per dare una spintarella alle visite del blog. Ma mi tratterrò.<br />
Ieri sera il circolo Ribalta di Vignola ha ospitato una splendida chiacchierata con <a href="http://www.robertobaldazzini.com/" target="_blank">Roberto Baldazzini</a> (con il prezioso supporto tecnico di Christian Cornia). Roberto è una persona complessa. L'ho conosciuto, in senso lato, sulle pagine di Comic Art ai tempi di "Stella Noris" e ho poi avuto il piacere di frequentarlo e incontrarlo spesso (paradossalmente più in Francia forse, che in Italia). Dicevo, una persona complessa. Non so se siamo riusciti a raccontare questa complessità al pubblico nel breve lasso di un'ora e poco più, ma almeno la punta dell'iceberg l'abbiamo vista. La sensazione che mi sono portato a casa dall'incontro è stata singolare. Roberto è un Autore con la A maiuscola, di quelli che un po' ti immagini ormai condannati a essere dei virtuosi di sè stessi... e invece no. Nonostante uno stile riconoscibilissimo, portato a un livello di eleganza praticamente assoluto, nonostante una percorso professionale sterminato (non è che Moebius abbia scritto prefazioni entusiastiche a <i>tout le monde</i>), Roberto si è raccontato con la semplicità del viandante. Di uno che le cose più intense e più importanti le ha già intraviste, proprio dietro l'angolo. Come diceva il Drake. "L'auto migliore che ho progettato? La prossima."Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2451893265715171615.post-49904108442002894432012-11-11T19:28:00.000+01:002012-11-11T19:28:50.550+01:00E dopo Lucca.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.rat-man.org/wp-content/uploads/2012/09/Allen1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://www.rat-man.org/wp-content/uploads/2012/09/Allen1.jpg" width="143" /></a></div>
Mah. Dopo Lucca mi sa che l'evento dell'anno sarà la comparsa di Olivia. Ma di questo nel caso parliamo un'altra volta.<br />
<br />
I due giorni e mezzo di fiera sono stati intensi e densi, soprattutto sul piano emotivo. Ci sono aspetti del mercato del fumetto italiano che mi sfuggono, altri che mi fanno incazzare e altri che... Beh.<br />
La cosa che voglio portarmi a casa però è, ancora una volta, la soddisfazione di aver incontrato finora più "maestri disponibili" che "vecchi rompicoglioni spaventati". L'ultima categoria (non prendetela alla lettera sul piano anagrafico) è quella che domina in qualche modo il Paese a 360° (con la variante significativa dei "vecchi rompicoglioni criminali") e si materializza in atteggiamenti più o meno <i>tranchant</i>, spallucce e insulti. Ma questi non ci interessano più di tanto. Ho un posto prenotato sulla riva del fiume di fianco ad alcuni amici e insomma... ci vediamo lì. Qualcuno seduto e qualcuno a galleggiare, a seconda di cosa dice il karma. Dicevamo i "maestri disponibili". Parliamo di persone di cui da bambino\ragazzo\giovane adulto ho amato e letto i fumetti. Parliamo di quei tre\quattro sceneggiatori che da soli scrivono il 90% delle cose italiane che vale la pena di leggere. Tutte persone che in un momento o nell'altro si sono prese il tempo e la briga di darmi dei consigli disinteressati e buoni (un buon consiglio è una cosa che, se la segui, ti rende una persona meglio). Quindi grazie di cuore. Il primo consiglio che cerco di mettere in pratica è di essere più presente, sul blog e altrove... di cose se ne fanno tante, ma se non lo dici, nessuno lo sa. Quindi avanti!<br />
<br />
Sono tornato da Lucca con due sporte straripanti di fumetti. Ho intenzione di leggerli e recensirli uno per uno (mica vanno a male nel frattempo, no?).<br />
Il primo che ho letto, seduto a un bar sabato mattina in mezzo alla fiumana crescente di visitatori, è stato "Allen" dell'intramontabile Leo Ortolani. E ho riso. Ma tanto. Il che, ricordiamocelo, non è proprio una cosa da tutti... però per certi versi l'ho trovato sotto tono rispetto alle altre parodie di Leo. Meno dentro alla materia. "Alien" e "Prometheus" sono due oggetti ingombranti: sono stati smontati, rimontati e confrontati tra loro mille volte. In questo "Allen" c'è tutto (ci sono tutte le invenzioni del caso, i riferimenti pop, le trovate stranianti, ovviamente), ma è come se la vena dissacrante di Leo restasse in qualche modo vincolata in superficie. Metà delle ghignate sono scaturite da gag legate all'androide nano, bellissima invenzione ma, come dire... funzionerebbe uguale in una parodia di Biancaneve. E poi mancano alcune delle situazione che rendevano già "Prometheus" una parodia di sè stesso (lo so che è un dettaglio ma questa cosa di Charlize che fugge in linea retta da una ciambella che rotola proprio non mi va giù) e quella coerenza interna che caratterizza le parodie più riuscite di Leo (che funzionano per lo più anche indipendentemente dalla conoscenza del materiale originale). Una critica? Un parere. Rimane il fatto che è il primo fumetto che ho acquistato a Lucca quest'anno e il primo che ho letto. Fate voi.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2451893265715171615.post-32637779609287955742012-08-28T16:10:00.000+02:002012-08-28T16:10:00.692+02:00E "Mytico!"...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://fbcdn-sphotos-h-a.akamaihd.net/hphotos-ak-prn1/551136_450229065000321_1828674294_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="158" src="https://fbcdn-sphotos-h-a.akamaihd.net/hphotos-ak-prn1/551136_450229065000321_1828674294_n.jpg" width="400" /></a></div>
"Mytico!" intanto procede. E procede bene.<br />
Purtroppo gli ultimi due numeri che ho scritto sono usciti in agosto e non me li sono potuti leggere (come faccio si solito) alle 8,45 del venerdì mattina. "Il giorno dell'ira" (disegni di Andrea Riccadonna) e "Se il mio nome è guerra" (disegni di Jacopo Camagni) sono usciti bene, nonostante qualche slittamento di tempi e qualche corsa finale... Come sempre in questo tipo di lavoro (no, anzi non "come sempre", ma "come credo sia la norma in questo tipo di lavoro") le esigenze di programmazione editoriale e di continuity creano diversi vincoli: il divertente è riuscire a svolgere a dovere la trama infilandoci anche qualcosa di proprio e magari divertendosi un po'.<br />
<a href="http://sphotos-b.xx.fbcdn.net/hphotos-prn1/c243.0.403.403/p403x403/529995_447824951907399_1810494498_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://sphotos-b.xx.fbcdn.net/hphotos-prn1/c243.0.403.403/p403x403/529995_447824951907399_1810494498_n.jpg" width="200" /></a>Avevo riletto da poco il "Ritorno del Cavaliere Oscuro" di Miller nella primissima edizione Rizzoli e qualche traccia è rimasta qua e là in alcuni dialoghi. Poi siamo riusciti a infilare un po' di Tennyson e perfino i Queen. Andrea ha realizzato un bellissimo Achille\Conan 'irato' come una pantera e Jacopo delle dee veramente 'bitcha' molto divertenti e adatte alla storia. Avanti così.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2451893265715171615.post-24280515697427994192012-08-27T15:58:00.000+02:002012-08-27T15:58:00.769+02:00Il giudizio del corvo.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://images.sergiobonellieditore.it/bonelli/dylan/dyl_311.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://images.sergiobonellieditore.it/bonelli/dylan/dyl_311.jpg" width="242" /></a></div>
C'è poco da dire.<br />
Un Dylan che potrebbe stare nei primi cinquanta numeri.<br />
Bello, come non ne leggevo da tanto.<br />
<br />
Quando un albo Bonelli esce così bene mi ricordo improvvisamente quanto è grande e importante il lavoro che questa casa editrice svolge mese dopo mese da decenni. E di quando ho riletto un numero indefinito di volte "Memorie dall'invisibile".<br />
<br />
Quando un albo Bonelli esce così bene vuole dire che tutte le persone che ci hanno lavorato sono state messe in condizioni di farlo al meglio. A parte i disegni di Caluri (che sono perfetti, incluso l'occhietto schizzato alla Don Zauker del Dylan che cade), qui Recchioni scrive una storia che usa il personaggio in modo esemplare. Si tratta, finalmente, di una storia "su" Dylan Dog e non solo "con" Dylan Dog. Sicuramente merito del curatore della serie, Giovanni Gualdoni, aver vigiliato adeguatamente sul personaggio negli ultimi anni in modo da conservare certi temi (e certe libertà) per quegli autori, come Roberto, che sanno valorizzarle e trasformarle in storie importanti. Per capirci: se ogni due numeri Dylan fosse posto davanti a una bottiglia di scotch il tema del suo passato alcolismo sarebbe totalmente depotenziato e macchiettistico (e questo, credo è merito dell'attenzione del curatore nella revisione dei soggetti e delle sceneggiature). Io che non sono un lettore di Tex, dopo questo Dylan, ero così carico che mi sono preso lo speciale a Colori numero 2.<br />
E mi è pure piaciuto.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2451893265715171615.post-88806942506682798542012-08-25T15:47:00.004+02:002012-08-25T16:31:44.916+02:00Pausa estiva.<iframe width="420" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/tHcsDtX7_qo" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>
<br />
Mica tanto pausa. Complice un menisco messo male ho avuto molto più tempo del previsto per leggere. Ho passato alcuni giorni (il perché è una storia lunga) seduto sul lungo mare di alcuni paesini della Liguria con la sola compagnia dei libri che riuscivo a reperire nelle edicole marittime (luogo mitico e ricco di sorprese). Riepilogo in ordine sparso.<br />
<br />
Marco Malvaldi,<b> Il gioco delle tre carte</b><br />
Estivo. Una versione appena più sanguigna della "Signora in giallo". Non è quello che si può definire un noir duro ma è comunque intelligente e divertente.<br />
<br />
Q. Xiaolong, <b>Di seta e di sangue</b><br />
Una scoperta. Da anni, in libreria, mi capita di prendere in mano i libri di Xiaolong, poi per qualche motivo li riappoggio sempre. Non so se capita anche a voi, ma è una specie di danza: passi, raccogli due\tre volumi, ci pensi, ti guardi attorno, ne riappoggi uno, poi l'altro, poi ti liberi le mani e alla fine compri al volo un quarto volume al quale non avevi neanche pensato. Vabbè. Complice la situazione complessa di cui sopra sono riuscito finalmente a leggere uno dei romanzi della serie dell'ispettore Chen Cao. Un mix sapientissimo di indagine storica e sociale, esotico (per definizione), e capace di tenere insieme egregiamente i temi più ruvidi del noir e uno sguardo antico, quasi da racconto morale.<br />
<br />
Alicia Giménez Bartlett, <b>Serpenti nel paradiso</b><br />
Era dai tempi dei primi Montalban dedicati a Pepe Carvalho che non 'tornavo' a Barcellona e devo dire che l'attesa è stata ripagata. Non particolarmente sottile nell'occultamento del colpevole ma vibrante, reale. Una scrittura che fa sentire il sudore, il caos di Barcellona, d'estate. Questo (e i precedenti) li ho letti nell'edizione di Repubblica, ma credo (vedi poi) che Sellerio e Marsilio saranno gli editori dell'autunno, per quanto mi riguarda.<br />
<br />
Henning Mankell,<b> La quinta donna</b><br />
Qui il discorso è più spinoso. Perchè questo è il terz'ultimo "Wallander" che mi è rimasto. Altri due e poi fine. Così dopo Izzo e Evangelisti rimango anche senza Mankell. Che è una mezza tragedia, perchè la sua scrittura ha un effetto estremamente terapeutico sui miei nervi. Distesa, ampia nella costruzione dell'intreccio, progressiva e estremamente vitale. In questo episodio poi la vita del protagonista subisce quei due o tre scossoni che conferiscono al romanzo un tono dolente e potente al tempo stesso. Quando avevo quindici anni mi chiedevo come facesse la gente a leggere i noir. Leggevo solo fantascienza e mi sembravano insopportabili questi ispettori perennemente depressi, sempre sul punto di cambiare lavoro o di spararsi un colpo. Adesso finisco "La qunita donna" con gli occhi lucidi. Forse il segno più profondo del tempo che è passato (più del menisco scassato e della pupa in arrivo).<br />
<br />
Gianrico Carofiglio, <b>Testimone inconsapevole</b> e <b>Ad occhi chiusi</b><br />
Altra scoperta. Letti ciascuno in due orette circa (il primo nella tratta Palinuro-Roma, il secondo tra Roma e Modena). Veloci, precisi, apparentemente di maniera (protagonisti che hanno nella cucina e nella musica il proprio coro greco se ne sono visti a pacchi) ma capaci di inchiodarti alla pagina e ai protagonisti con un senso profondo dell'umano e una scrittura autoironica. Nota a margine: è la seconda volta che mi capita di finire un libro di fronte a una libreria e di entrare per comprare "il seguito". Mi era capitato, due anni fa, con "Uomini che odiano le donne". Ed è bellissimo.<br />
<br />
Nella mia sportina di carta Feltrinelli oggi mi porto a casa <b>L'allegra apocalisse</b> di Arto Paasilinna, <b>L'isola dei cacciatori di uccelli </b>di Peter May (su consiglio di Giuseppe Petrozziello), <b>Tramonto e Polvere </b>di Joe Lansdale e <b>Ragionevoli dubbi</b> di Gianrico Carofiglio.<br />
<br />
Questo per quanto riguarda i libri. Per i fumetti ne parliamo poi.<br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2451893265715171615.post-65714221409338594752012-06-14T13:56:00.000+02:002012-06-14T13:56:00.031+02:00Revolver.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://m2.paperblog.com/i/93/937856/sinfonia-di-piombo-di-victor-gischler-il-prim-L-HeL0Zf.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://m2.paperblog.com/i/93/937856/sinfonia-di-piombo-di-victor-gischler-il-prim-L-HeL0Zf.jpeg" width="214" /></a></div>
Ricordo un certo entusiasmo quando, ai tempi, Einaudi varò la collana Stile Libero (e in parallelo la collana dei tascabili con costina nera dedicata al noir in senso lato). Erano tutti titoli che mi interessavano, di autori che conoscevo o che avrei voluto conoscere. Aspettavo le uscite in libreria quasi come si aspetta il nuovo Dylan Dog o il nuovo Topolino in edicola. Poi ovviamente l'incantesimo si è rotto, ma non prima di avermi fatto infilare nello scaffale tanto Lucarelli, Ellin, Skip e Spector, antologie eccezionali (alcune delle quali curate dal cordialissimo Daniele Brolli)...<br />
<br />
Vuoto.<br />
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Negli ultimi anni c'è stata l'invasione di autori nordeuropei. Sellerio, Einaudi, Marsilio... Ma non era la stessa cosa. Quando Einaudi inizia a pubblicare noir svedesi e simili sei TU a doverti districare tra i titoli, a scegliere. La collana Revolver invece è tutta un'altra cosa. Intanto dietro c'è un nome e un cognome, Matteo Strukul (e un editore per il quale pubblico, incidentalmente, anche io, fine della dietrologia). E un progetto. Un progetto editoriale al quale, per ora, mi sono affidato senza delusioni. Così per la prima volta ho comprato un libro solo per il gusto di vedere cosa mi "consigliava" Matteo, cosa aveva scovato al di fuori dei soliti filoni action\noir\gialli commerciali. Così se "Sinfonia di piombo" è stata una piacevole conferma del talento pop di Victor Gischler (con tutto il suo carico di non sense e di situazioni caricaturali), "Dietro le sbarre" di Allan Guthrie è stato una vera e propria scoperta. Disturbante, ben scritto e cinematografico quanto basta. Il prossimo sul comodino è "Fuochi del nord" di Nikitas. Per chi ama piombo, tensione e romanzi che non hanno un "numero 2" (leggi: dove può morire chiunque tanto non sono i primi di una lunga serie) o per chi si sente un po' orfano delle stagioni migliori dei "Gialli Mondatori"... consigliati entrambi i titoli.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2451893265715171615.post-49562482945976267772012-06-13T13:46:00.001+02:002012-06-13T13:46:14.539+02:00Mi sono davvero perso moltissimi pezzi.<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://fbcdn-sphotos-a.akamaihd.net/hphotos-ak-prn1/556697_425102464179648_1885374065_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://fbcdn-sphotos-a.akamaihd.net/hphotos-ak-prn1/556697_425102464179648_1885374065_n.jpg" width="198" /></a></div>
Nel senso che in questi ultimi giorni (settimane) avrei avuto davvero tante cose da raccontarvi, ma gli impegni si accavallano e, come sempre, il blog resta indietro.<br />
Ci tenevo intanto a segnalare l'uscita del nuovo numero di "Mytico!" di Matteo Casali e Maurizio Rosenzweig... Bello. Bello. Bello.<br />
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Matteo è sicuramente tra tutti noi il più bravo a raccontare gli episodi più densi e introspettivi della saga, e questo già lo sapevamo. Ma Maurizio qui si è proprio superato. Ha preso la gabbia classica della pagina e ci si è sistemato dentro da vero signore... I numeri sul Minotauro e il primo su Perseo era molti belli, ma questo è decisamente imperdibile. Almeno secondo me. Lunga vita a "Mytico!".Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2451893265715171615.post-5718680397918655952012-05-01T12:07:00.001+02:002012-05-01T12:07:19.170+02:00Myto!Giorni intensi questi. Al lavoro e nella vita. Maggio è da sempre uno dei mesi "letali" dell'anno, dove tutte le cose che potevano concretizzarsi si concretizzano e, semplicemente, si smette di dormire. Mettici che sono anche allergico e il gioco è fatto.<br />
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Avrei voluto scrivere di più in questi giorni (ad esempio ho completamente trascurato la bellissima serata di presentazione alla Tenda di Modena con Fabio Geda o l'incontro di domani su "Romeo e Giulietta" e tante altre cose...) e usare davvero questo blog, così come avrei voluto finire il mio sito (evidentamente non ci sono riuscito). Ma i pochi minuti liberi che mi sono rimasti li ho passati a leggere tutte le reazioni\recensioni di "Mytico!". Devo dire che non ero preparato. Per niente. Impossibile essere preparati a un'esposizione del genere. Diego, Matteo e Fausto sono sicuramente più avvezzi ma devo ammettere che io ho fatto proprio fatica. Essere visibili vuol dire anche essere oggetto di critiche. Questa è una delle mille cose che, quando si sogna di lavorare nel settore "fumetti", non si mette in conto. Intanto vi segnalo tre articoli, secondo me piuttosto equilibrati e completi sul nostro "Mytico!", il primo di<a href="http://fumettologicamente.wordpress.com/2012/04/18/il-solito-problema-recensire-fumetti-mytici-mytico/" target="_blank"> Matteo Stefanelli</a>, il secondo di <a href="http://www.lospaziobianco.it/50335-mito-supereroi-cazzotti-fumetto-mytico-1-3" target="_blank">Davide Occhione</a> e il terzo di <a href="http://matteocasali.blogspot.it/2012/04/due-parole-e-tre-settimane-con-mytico.html" target="_blank">Matteo Casali</a>. Poi mi rimetto al lavoro sull'ultima (per ora) sceneggiatura. E medito.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2451893265715171615.post-21193382903180413782012-04-12T18:33:00.001+02:002012-04-12T18:35:19.373+02:00Ci siamo.<a href="http://4.bp.blogspot.com/-D2UJDNWa6wk/T4cEOnSgnPI/AAAAAAAAATA/6-y8t-ByIVQ/s1600/478995_384069718282923_364145303608698_1151740_2131642517_o.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 200px; height: 112px;" src="http://4.bp.blogspot.com/-D2UJDNWa6wk/T4cEOnSgnPI/AAAAAAAAATA/6-y8t-ByIVQ/s200/478995_384069718282923_364145303608698_1151740_2131642517_o.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5730553699963542770" border="0" /></a>Domani esce. "Mytico!" con il Corriere della Sera. Io e Andrea riccadonna, di nuovo insieme. Compratelo. Dai!Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2451893265715171615.post-42789087298084976042012-03-30T12:54:00.003+02:002012-03-30T12:55:27.429+02:00Dici che Achille non ha niente a che spartire con Violetta Valery?Ti capisco. Ma non è così. Hanno qualcosa in comune. E non è il fatto di aver indossato vestiti da donna almeno una volta nella vita.<br />Ma ne parliamo domani.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2451893265715171615.post-49568360845642611852012-03-20T20:02:00.002+01:002012-03-20T20:15:42.725+01:00Back in time 02 - Giovanni Tizian.<a href="http://www.roundrobineditrice.it/rred/scheda.aspx?bk=9788895731261"><img style="float: left; margin: 0pt 10px 10px 0pt; cursor: pointer; width: 282px; height: 211px;" src="http://web.rifondazione.it/home/images/giovanni_tizian.jpg" alt="" border="0" /></a>Ci sono cose che vanno recuperate. Mica perchè se no sembra che uno non faccia niente e allora deve metterle tutte in fila sul blog. Ma perchè valgono di per sè.<br /><br />L'incontro avvenuto ormai un mese fa con <span style="font-weight: bold;">Giovanni Tizian </span>alla Tenda, sempre sotto l'ala benevola dell'Associazione Culturale "Asino che Vola", è una di queste. In primo luogo per la qualità umana di Giovanni, che si è raccontato senza reticenze, in modo preciso, lineare e chiaro, esponendo fatti, creando collegamenti... insomma incarnando più che degnamente la quint'essenza della sua professione. Il <span style="font-style: italic;">giornalista</span>. La sala era gremita, soprattutto di giovani, altro motivo per ricordare la serata. Assenti (direi in toto, ma potrei sbagliarmi) politici o sedicenti tali (gli stessi che due settimane prima facevano dentro e fuori da Feltrinelli per farsi fotografare tra la folla del primo incontro pubblico su vasta scala tenuto da Giovanni all'indomani dell'assegnazione della scorta). Piccola illusione di una parte bella ed energica di società che si raduna attorno a un ragazzo determinato e coraggioso. Si è parlato di criminalità organizzata, di Modena, della sua Provincia e si è letto qualcosa da "<a href="http://www.roundrobineditrice.it/rred/scheda.aspx?bk=9788895731261">Gotica</a>".<br /><br />Vale la pena di cercarla, la firma di Giovanni Tizian, sui quotidiani. Perchè è vero che la serata è stata bella, che bello era il pubblico... ma era una di quelle bellezze che brilla per contrasto e in modo un po' doloroso. Quindi, semplicemente, bisogna continuare a stare lì con la testa. A stare dietro a Giovanni Tizian, e perchè no, anche davanti. E di fianco.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17887784088115626284noreply@blogger.com0